Nel maggio del 2008, in occasione del concerto che tenne sul Ponte Vecchio in ricordo di Benvenuto Cellini, Lucio Dalla si presentò nel pomeriggio con un grande coccodrillo in maiolica con lustro in platino.
Ci spiegò che l’aveva realizzato e glielo aveva fatto avere Mimmo Paladino perché il coccodrillo era l’animale simbolo degli alchimisti e Cellini era stato uno dei più grandi alchimisti del suo tempo.
Più tardi, a cena, gli raccontammo dei sipari realizzati da Aldo Mondino e da Carla Accardi e -già che c’eravamo- gli chiedemmo se pensava possibile chiedere anche a Paladino di realizzarne uno.
Lucio, come al solito, non perse tempo ed il giorno dopo lo chiamò al telefono e ce lo passò. Nacque così, un po’ casualmente, il quarto incarico. Poi la fortuna ci ha aiutato una seconda volta perché Daniele Spisa, che era stato il realizzatore dei complicati meccanismi del sipario di Alviani, aveva già collaborato con Mimmo Paladino nella realizzazione di due sue scenografie teatrali. Avuto il bozzetto, il sipario è stato realizzato rapidamente da Legn’arte.
I problemi sono però iniziati al momento dell’illuminazione. La grande superficie in rame rifletteva come uno specchio le luci direttamente puntate su di essa ed è stato necessario mettere a punto una serie di fari a bassa potenza che le dessero luce solamente di riflesso e di taglio. Questa illuminazione ha reso il sipario più scuro ma ne ha accentuato la grande e un po’ misteriosa bellezza. Come gli altri tre sipari già realizzati, anche questo di Mimmo Paladino è fortemente caratterizzato dal tratto che contraddistingue le opere dell’autore e che porta all’immediata attribuzione dell’opera.
Il sipario “Attori” di Mimmo Paladino è stato utilizzato per la prima volta il 19 gennaio 2012 in occasione del concerto di Bandabardò.